1996
Dieci sudari
Pittura acrilica su tela e alluminio, cm 100 x 200 ciascuno
"In una certa accezione, sudario è il panno con cui gli antichi coprivano il viso ai morti e sudario per antonomasia è quello della Veronica, sul quale restò impressa l'immagine di Cristo. Da questa parola promanano così due correnti di suggestioni che mi interessano: l'essere collegata l'idea di sudario a un evento estremo di irrimediabile perdita e distacco; e l'essere collegata l'idea di sudario a un'impronta residua che tuttavia resta. Il sudario è dunque una simbolica stoffa che copre e allontana e contemporaneamente s'imprime di un segno che in qualche modo trattiene e restituisce. Tuttavia, i sudari che presento sembrano serviti non per un morto singolo, ma per una specie di morto plurale: mostrano frammenti di corpi e forse d'altro, macchie indefinibili, mentre strani volatili stanno appiattiti. Vi sono impressi i segni di un mondo sprofondato in una distanza astronomica; e ci si sente sospesi in un intervallo, come quando sono scomparse le figure precedenti e non sono ancora sopraggiunte le successive. Ho deciso infine di seppellire queste tele..."
12 ottobre 1996
Il seppellimento dei sudari
Il seppellimento è avvenuto in una buca poco profonda, un grande triangolo di cinque metri di base e nove di altezza. L'azione ha raccolto un discreto numero di amici e di artisti che spontaneamente si sono affaccendati alle pale nel lavoro di ricopertura. Ben presti i quadri, posati a faccia in giù, sono stati coperti, mentre la grande onda di sabbia, preparata sul bordo della fossa, si è appianata come un mare che torna calmo..."