1997
Il paese indivisibile
Nove pannelli consecutivi - acrilici su tela, cm 195 x 2817
Quando ci si dispone, almeno come stato d'animo, a un nuovo principio, è inevitabile richiamarsi a una semplicità primordiale: per questo lavoro parlo perciò di elementarietà e cioè di tratti, forme e segni facili e appunto elementari. In quest'opera, però, si è innestato un forte riferimento linguistico, costituito dal titolo, con le sue evoluzioni da Paese Indivisibile a Paese Invisibile (o Introvabile) e addirittura a Paese Invivibile. Sotto questa spinta, durante i quattro mesi di elaborazione (luglio-ottobre 1997) il lavoro si è piegato verso una elementarietà geografica o di mappa, così che si sono stretti efficaci rapporti fra segni di presenze raffermate sul piano, da cui si prende grande distanza, e la semplicità lineare del sogno di un nuovo cominciamento.
1997
Cinque totem di tela
Questi lavori sono nati dall'interagire di tre elementi: uno simbolico, uno strutturale e uno pittorico. L'elemento simbolico è costituito dall'idea di Totem, che esprime un'esigenza di ricongiunzione tra ciò che viene prima e ciò che viene dopo, tra ciò che sta sotto e ciò che si mostra. Il secondo elemento è determinato dalla necessità di passare da superfici piane a oggetti veri e dunque di costruire, sebbene ancora con la tela, qualcosa di solido e concreto. Il terzo elemento è l'idea di una pittura compromessa e impura, che porta i segni della terrestrità, mentre già da tempo è sfuggita ad ogni ambizione figurale e anche da ogni tentazione di superficiale appariscenza.